Parte Prima - Prologo

È nostra convinzione che a monte di ogni produzione artistica dell’uomo vi sia un’ irrefrenabile incontenibile necessità di estrinsecazione di momenti estatici della psiche, dell’anima e dell’essere della “condizione umana”.
Secondo noi, cioè, il semplice “essere uomo”, l’essere umanità, comporta la condizione di aver facoltà e potere di estrinsecare, per mezzo dei segni, suoni o gesti, tutte le emozioni che si hanno dentro.
La psiche, l’anima, la sua stessa essenza umana il suo spirito, la sua cultura, consentono all’individuo di esprimersi e di esprimere con opere d’arte (poesia, pittura, scultura, musica, ecc.) ogni sua intima emozione, vissuta o immaginaria che sia.
E l’arte in ogni sua espressione (grafica - sonora – poetica – mimica) è, secondo noi, la rappresentazione di tutto ciò che l’uomo sente ed ha in sé; essa è la rappresentazione del “sentire” umano.
La speranza, l’odio, l’amore, la gioia, la depressione, l’aggressività, la religiosità, la pazzia e l’estasi, il senso del divino, il culto dei morti sono stati nel corso dei secoli in vario modo estrinsecati e rappresentati dall’uomo con diverse forme d’arte.
In un’infinità di casi questi momenti artistici hanno raggiunto forme di perfezione di espressività tanto straordinarie da poter essere qualificate “espressioni estatiche d’arte.
Ciò forse, perché l’arte consente la sublimazione della natura umana!
Premessa questa nostra modesta opinione sulla “motivazioni” dell’arte ci corre l’obbligo di precisare che non è nostra intenzione “far critica d’arte ma solo catalogazione di opere d’arte presenti nella nostra Macerata Campania.”
Ovviamente anche questo lavoro è stato redatto con l’animo disposto all’accettazione di qualsiasi critica dovesse venire dal lettore competente, di cui faremo nostri i severi giudizi e i preziosi consigli.

È nostra intenzione, quindi, non fare critica d’arte ma limitarci a fare opera di descrizione e catalogazione di quanto andremo via via analizzando in questo lavoro, sia che si tratti di inediti sia che si tratti di opere conosciute esistenti a Macerata Campania.
Dopo un certosino studio, analisi e sintesi di quanto abbiamo finora visionato o letto, pensiamo di poter iniziare la stesura di questo nostro lavoro con una generica introduzione descrittiva ed analitica dell’Arte in Campania dalle origini; oltre che degli influssi delle diverse civiltà sulle potenzialità espressive delle popolazioni locali e delle culture indigene, specie sul nostro territorio, in quell’epoca.
Anzi è cosa utile e doverosa, per una maggiore comprensione di quanto diremo, dare uno sguardo quanto più esteso ed attento, dal punto di vista delle finalità di questo lavoro, a tutto quel territorio che i Romani chiamarono “CAMPANIA IUXTA FELIX” e fare poi riferimento alle civiltà che in essa preesistettero ai Romani.
La caratteristica complessità della storia e delle vicende culturali in genere della Campania non deriva, infatti, solo dalla sua posizione geografica, che l’ha resa una delle più importanti aree del Mediterraneo e, quindi, area accentratrice, passiva di correnti stilistiche e retaggi culturali di popoli diversi, ma dalla sua capacità di attrarre e tenere nella sfera d’influenza del suo patrimonio d’arte AUTOCTONA, già di per sé particolarmente ricco di espressività , tutte le civiltà e culture che si sono susseguite nel suo territorio.
Ed è per questo, secondo noi, che ha saputo resistere (ma non sempre!) all’influsso degli stili di civiltà “importate” senza perdere individualità.
Anzi creando notevoli manifestazioni “artigianali, pittoriche, scultoree ed architettoniche AUTOCTONE”.
Non sono mancati, però, nella regione esempi di stili diversi (in scultura ed architettura) che hanno dato accostamenti interessantissimi, ma senza fondersi, per dare vita a nuovi stili.
Come, per contro, gli influssi delle culture autoctone campane sulle civiltà eteroctone dei popoli, che la invasero nel tempo, non sono mai stati così forti da riuscire ad assimilarle in modo tanto deciso, da far perdere a quegli “stili invasori” tutti gli aspetti precipui della loro identità artistica.
Quando inizia la vera e propria “Storia dell’Arte” nella “Campania Juxta Felix” (con l’età dei metalli) e anteriormente alla civiltà dell’Arte Cristiana, l’Arte, in genere, si presenta come un insieme di stili e di correnti dei singoli popoli che abitano la regione.
Ma, a volte, le situazioni storiche favorevoli e la “Cultura della pace” crearono le condizioni perché le diverse civiltà (susseguitesi nei secoli nella Campania Juxta Felix) si fondessero, anche se in determinate manifestazioni artistiche rimassero differenti.
L’Arte in Campania assunse una fisionomia e un suo “ire evolutivo” che la portarono ad avere più di una “identità artistica” anche se con un comune punto di riferimento culturale: la CIVILTÀ OSCA.